3 detenuti ricattavano alcune donne dopo aver avuto le loro foto

Inviare su Internet foto pornografiche, a sconosciuti e in questo caso detenuti, potrebbe sembrare una cosa audace anche in questa era tecnologica.

Immagini pornografiche mandate sui social

Una dozzina di donne hanno fatto proprio questo, non rendendosi conto di essere caduti vittime di tre detenuti a Bandung, nell’ovest di Java, che le hanno corteggiate da dietro le sbarre.

I sospettati, identificati con il nome di ID, 25 anni, JN, 30 anni e FA, 29 ani, sono tuttora detenuti nella prigione di Jelekong a Bandung e hanno attirato queste donne in una truffa online fin dal 2016.

Si sono finti degli studenti di un’accademia di vela e hanno comunicato con loro attravero diversi social media e app di networking, come Facebook, MeetMe, WhatsApp e Instagram.

Il capo della polizia di Bandung, Sr. Comr. Hendro Pandowo ha detto che i detenuti inizialmente hanno chiacchierato con queste donne.

Dopo averle convinte, hanno agito in modo romantico e hanno persino promesso loro che sarebbero diventati i loro fidanzate e le avrebbero sposate.

Le donne sono cosÌ cadute nella presunta trappola quando hanno accettato di inviare ai detenuti le loro foto di nudo o spogliarsi durante le videochiamate.

Per evitare sospetti, i tre condannati hanno sempre inviato a queste donne video di uomini mche si masturbavano, rubati da Internet.

Mentre guadagnavano la fiducia delle vittime, i detenuti hanno iniziato a chiedere alle donne un prestito di denaro per poter visitare le vittime mentre erano in vacanza.

Alcune di loro hanno rifiutato queste richieste e subito sono state minacciate di condividere le loro immagini di nudo sui social media.

Il caso è emerso quando una donna di 40 anni ha presentato un rapporto di estorsione alla polizia.

Il Capo dell’unità criminale della polizia di Bandung Adj. Sr. Comr. Yoris Maulana ha detto che sono stati trovati 89 video nudi e immagini delle vittime e che tutti i file sono stati archiviati in sei diversi telefoni cellulari ora confiscati dalla polizia come prova.

La polizia ha anche confiscato 40 milioni di Rp (2.905 USD) in contanti e quattro carte di debito.

Nelle loro indagini, un altro detenuto, che rimane anonimo, ha testimoniato che i carcerati avevano avuto accesso ai telefoni cellulari corrompendo le guardie carcerarie con denaro contante.

Alla polizia è stato inoltre riferito che i tre detenuti sono riusciti a guadagnare tra i 40 milioni di Rp e gli 80 milioni di Rp a settimana svolgendo questa truffa.

La polizia, insieme a una squadra dell’ufficio del West Java del Ministero per i Diritti Umani, sta ancora indagando se le guardie carcerarie siano state coinvolte in questo caso.

Blandina Lintang, ricercatrice sulla libertà di espressione e sui diritti alla privacy dell’Istituto per la ricerca e l’advocacy sulle politiche (ELSAM), ha detto che questo caso era una questione di violenza di genere.

I colpevoli hanno istituito una “trappola con il miele” per ottenere la fiducia delle vittime prima di estorcere soldi.

Sfortunatamente, in Indonesia, non esistono regolamenti specifici che proteggano le donne da tali violenze di genere su Internet.

21 Risposte a “3 detenuti ricattavano alcune donne dopo aver avuto le loro foto”

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